Con la vetrificazione è possibile rigenerare un vecchio serbatoio. Che sia destinato a contenere oli minerali o acqua piovana, che sia utilizzato come deposito di combustibile o riserva idrica per antincendio o irrigazione, il manufatto rivestito in vetroresina garantisce massima durata e resistenza.

Un serbatoio che presenti, a seguito della pulizia, profonde corrosioni o parti molto usurate , non diventa automaticamente un rifiuto inutilizzabile ma può essere risanato mediante vetrificazione.

La vetrificazione consente di dare nuova vita a un serbatoio metallico logorato che può tornare ad essere un deposito di combustibile. Ma non solo. Nel caso di impianti di riscaldamento dismessi, la vecchia cisterna può essere trasformata in accumulo idrico convogliando al suo interno sia lo stillicidio delle acque piovane sia le acque sotterranee provenienti da scannafossi o pozzi.

La vetrificazione viene effettuata attraverso varie fasi:

  1. Smontaggio delle tubature di alimentazione ed apertura del coperchio passo d’uomo
  2. Aspirazione del rifiuto liquido e rimozione manuale del rifiuto solido o fangoso palabile
  3. Lavaggio delle lamiere interne con apposito detergente
  4. Asciugatura finale con immissione forzata di aria
  5. Accurata ispezione visiva interna
  6. Individuazione di eventuali perforazioni passanti, incrostazioni, abrasioni
  7. Eliminazione di parti incoerenti e stuccatura delle perforazioni
  8. Applicazione di resina epossidica e tessuto di vetro
  9. Richiusura ermetica con eventuale ripristino delle tubature di alimentazione

Dopo aver accuratamente lavato ed asciugato le lamiere, viene dunque effettuata un’accurata ispezione visiva che permette all’operatore di stabilire se ci sono i presupposti per procedere con la vetrificazione.

Serbatoi eccessivamente deteriorati o che abbiano subito gravi danni strutturali tali da pregiudicare la buona riuscita dell’intervento potrebbero non essere ritenuti idonei.